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Tra le prime fotografe, della seconda metà dell’800, troviamo Lady Clementina Hawarden e Julia Margaret Cameron.
Luce, soggetto, ambiente, spazio sono gli elementi con i quali Lady Clementina Hawarden (1822 – 1865), spezzò le grate delle convenzioni vittoriane, che relegavano la donna a ruoli ben precisi, ed affidò la sua visione sia a simbologie sia alla complicità della luce diffusa (creatrice di significati).
Elementi nuovi, per il periodo, sono l’uso simbolico dello specchio, riflesso di un “io al di fuori di me”, replica visiva; e della finestra, allusione ad una nuova apertura, ad una fonte di luce e non più “ metafora classica della prospettiva”. Lady Hawarden, fu regista, scenografa, produttrice delle sue immagini.



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Julia Margaret Cameron (1815 – 1879). Una fotografia dove la mancata nitidezza (soft-focus) era ricerca dell’esaltazione della bellezza, della purezza, dell’innocenza. L’interpretazione di scene mitologiche, l’incisività espressiva dei suoi soggetti (Darwin, Ruskin, Tennyson ed altri), erano riaffermazione della propria soggettività. Uno dei temi ricorrenti, della Cameron, fu quello religioso. L”higt art“, come arte Cristiana, illusione umana “della potenziale immortalità”, non doveva essere toccata, mentre, la “ fine art “, espressione religiosa soggettiva, poteva e doveva essere rivisitata per dare il senso dell’unione fra materia e spirito.
La stampa all’albume da negativo al collodio,
il soft-focus, il primissimo piano, l’assenza del dettaglio, e l’esteticità
della rappresentazione, conferiscono alle sue immagini, l’immediatezza
comunicativa che la fotografia richiede. Bibliografia: A new History of photography, by Michel Frizot Sulla Fotografia – Susan Sontag- Fotografia del xx secolo – Museum Ludwig Colonia – ed. Taschen Arti visive del XX secolo - Edward Lucie-Smith ed:Konemann Storia della Fotografia- Diego Mormorio-Tascabili Newton Corpo e figura umana nella fotografia –Elio Grazioli – Ed. Bruno Mondadori |