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POIRINO Scatti da un’esposizione di delizie culinarie? Macché, i vari tiramisù, bavaresi e budini, immortalati da Marco Giammarinaro per la mostra “Dolcetto o scherzetto”, sono in realtà creazioni di bagnoschiuma, shampoo e accessori di uso quotidiano, con un leggero ritocco di colore al computer. Si potranno vedere al Caffè della Riva di Poirino, in passeggiata Marconi 6, dal 25 febbraio al 25 marzo, dalle 8 alle 20, tutti i giorni tranne la domenica. Ingresso libero. «L’idea era quella di non fotografare le stesse cose “scontate” di sempre, ma creare qualcosa di nuovo», spiega Giammarinaro. Anche se l’idea giusta non è venuta subito. Originario di Pralormo, 26 anni, studente di Biologia a Torino, residente a Moncalieri, ha un suo sito: http://giammarinaromarco.wi x.com/marcogiammarinaro E lì racconta di aver cominciato creando opere attraverso software di grafica, salvo accorgersi «di essere finito su un terreno già abusato». Poi un prezioso regalo di amici cambia tutto: «Con la reflex ho cominciato a divertirmi», confessa. Ecco allora l’idea del “Dolcetto o scherzetto”: Giammarinaro comincia a preparare da sé i propri soggetti, attraverso materiali apparentemente inservibili. In “Geometrie vellutate”, la falsa panna è montata con schiuma da barba e oli, stessi ingredienti di “Sensazioni al gusto di caffé” (concedendo, in questo caso, l’utilizzo di vera macina). “Soffice amarezza”, che per la forma sembra una panna cotta, è invece una base di schiuma e bagnodoccia montata su un cd-rom, fotografata e poi corretta nel colore tramite un software: e qui si riconosce l’antica vocazione grafica «Un mix tra fotografia ed arte, senza che l’una o l’altra prevalga», commenta Giammarinaro. Che ammette:«Sono sostanzialmente un autodidatta». Ma non per questo sono mancati i riconoscimenti: tra questi, l’esposizione di una sua opera, “Codice d’essenza”, alla galleria La Permanente di Milano; la finale all’edizione 2011 di “Assaggi d’immagine” a Savona; e la personale “Palcoscenico - Arte e design”, a Torino, lo scorso giugno. L’obiettivo dichiarato, di fronte a una schiuma da barba che sembra un dolce: «Voglio che la persona che osserva si chieda “cos’è?”, che mi dia una risposta... e che sbagli». Alla fine,Marco Giammarinaro confessa il suo divertimento: «Per lo più sbagliano!».
tratto dall articolo di Marco Giacinto del "Corriere di Chieri"