Testi » Mostre » Scheda Articolo

qui la seconda parte
AMERICAN ROADSIDE
ARCHITECTURE
Fotografie di JOHN
MARGOLIES
AREE PER IL PERNOTTAMENTO
Nei primi anni, viaggiare
in automobile era caotico ed imprevedibile. La nuova classe di viaggiatori
aveva per questo bisogno di un posto lungo la strada dove risposarsi durante la
notte. Gli hotel convenzionali erano assolutamente inadeguati, in quanto
situati in aree al centro delle città, dove il parcheggio poteva costituire un
problema. Spesso si trattava di alberghi ricercati e costosi, non adatti a
quello che, anche per gli automobilisti più raffinati, era la realtà di un
viaggio disagevole. Molte strade erano sporche e solitamente piene di fango. Le
vetture da turismo erano sprovviste di tettuccio ed i viaggiatori, senza
riparo, dovevano indossare strati di indumenti protettivi. Inoltre, anche
quando si fermavano per la notte, gli automobilisti desideravano non
allontanarsi troppo dalla loro autovettura. Una delle prime soluzioni adottate
fu il campeggio fai-da-te: i viaggiatori si portavano dietro le tende, il
necessario per dormire e cucinare e sostavano in campi o terreni situati lungo
le autostrade. Alcuni agganciavano la tenda ed i lettini alla parte posteriore
dell’auto. Il campeggio fai-da-te funzionava, ma era complicato e portava via
molto tempo al viaggio.
Ben presto gli
imprenditori della strada costruirono dei bungalow, una soluzione sicuramente
più semplice. Gli automobilisti potevano arrivare con la loro macchina fino al
piccolo fabbricato, che qualche volta altro non era che una capanna, e
sistemarsi per la notte. Questi posti furono conosciuti in America come “auto courts” e successivamente come “motel” (una contrazione delle parole
motore ed hotel). Con il tempo, queste singole abitazioni furono unite l’una
all’altra in file continue, generando in tal modo quella soluzione così
familiare rappresentata dal motel della metà del XX secolo. Oggi, mentre la
maggior parte dei vecchi motel e dei piccoli fabbricati sono situati lungo le
autostrade meno frequentate, catene alberghiere molto familiari quali Holiday Inn e Ramada Inn sono
subentrate nel compito di offrire serene notti di riposo presso gli svincoli
autostradali e le periferie delle città.
John Margolies, oltre ad
essere un apprezzatissimo fotografo e anche autore e conferenziere sul tema
dell’architettura e del design americano. Ha trascorso gli ultimi trent’anni
della sua carriera esplorando le autostrade americane e fotografando i bordi
delle strade, le arterie principali e l’architettura dei luoghi di ritrovo più
rappresentativi della vita americana dal 1900 fino ad oggi.
Inoltre, Margolies ha scritto ed illustrato molti libri
sull’architettura ed il design, tra i quali The
End of the Road: Vanishing Highway Architecture in America
(Viking-Penguin, 1981); Pump and
Circumstance: Glory Days of the Gas Station (Bullfinch Press,
1993); and Ticket to Paradise: American
Movie Theaters and How We Had Fun (Bulfinch Press, 1991). Le sua fotografie sono state
pubblicate su molti periodici, tra i quali il New York Times Magazine, Smithsonian, Esquire,
Domus, Historic Preservation, e Architectural Record.
John Margolies è stato il
curatore ospite della mostra "See the U.S.A.: Automobile Travel and the
American Landscape," National Building Museum, Washington, D.C.
(1999-2000). Fra le altre sue esposizioni compaiono : "Ticket
to Paradise: American Movie Theaters," The Building Center Trust,