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A Palazzo Pitti la Sala di Marte torna a splendere
Autore: Renato Alessio
- Pubblicato il 19/12/09 - Categoria Eventi
A Palazzo Pitti la Sala di Marte torna a splendere
Restaurate le pitture murali di Pietro da Cortona
Di
nuovo in tutto il suo splendore le pitture murali e gli stucchi della
Sala di Marte, realizzati da Pietro da Cortona nei quartieri
monumentali di Palazzo Pitti, oggi Galleria Palatina. La Sala sarà così
riaperta al pubblico che da dicembre ne rigoderà di tutta la sua
bellezza.
I restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno portato a compimentoun importantissimo recupero conservativo dei soffitti delle cinque Sale dei Pianeti di Pietro da Cortona, straordinario e trionfale esempio del vertice artistico raggiunto dal grande e indiscusso genio del Barocco italiano proprio a Firenze.
Il ciclo dei Pianeti, con i fastosi soffitti delle Sale di Venere, Apollo, Marte (restauro ora completato), Giove (già restaurato) e Saturno (già restaurato) - e le loro soluzioni decorative sempre diverse, stupefacenti e rivoluzionarie nella sapiente fusione di pittura murale e stucchi bianchi e dorati - si identifica per certi aspetti con la Galleria Palatina, uno dei musei più spettacolari di Firenze. Se la Galleria conserva tra i più grandi capolavori di Raffaello, Giorgione, Tiziano, Andrea del Sarto, Rubens e Caravaggio e di molti altri maestri, gran parte del suo fascino è legato anche all’ambientazione di questi celebri dipinti nelle sale di rappresentanza della corte dei Medici, in particolare nelle Sale dei Pianeti che rappresentano una cassa di risonanza sontuosa e magnifica, di altissimo livello, per una delle maggiori raccolte di pittura, di scultura e di arti decorative in Italia e nel mondo.
La Sala di Marte, anche grazie al restauro oggi completato, può essere riletta come una delle maggiori creazioni inventive e pittoriche di Pietro da Cortona, che vi riprende l’idea rivoluzionaria della spazialità aperta già sperimentata a Roma nella volta di Palazzo Barberini. Al centro dominano lo stemma Medici e la corona granducale, liberamente “galleggianti” nel cielo, mentre tutto intorno si svolge, sotto l’egida delle divinità guerresche - Marte e i Dioscur - e dell’eroe e semi-dio Ercole, una vicenda bellica che vede il giovane e possente Granduca prevalere in una battaglia navale, e i vinti prigionieri essere accolti benignamente dalla Pace, dalla Giustizia e dall’Abbondanza, incaricate di esprimere la benevolenza del potere granducale e l’insediamento dell’Età dell’oro.
I restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno portato a compimentoun importantissimo recupero conservativo dei soffitti delle cinque Sale dei Pianeti di Pietro da Cortona, straordinario e trionfale esempio del vertice artistico raggiunto dal grande e indiscusso genio del Barocco italiano proprio a Firenze.
Il ciclo dei Pianeti, con i fastosi soffitti delle Sale di Venere, Apollo, Marte (restauro ora completato), Giove (già restaurato) e Saturno (già restaurato) - e le loro soluzioni decorative sempre diverse, stupefacenti e rivoluzionarie nella sapiente fusione di pittura murale e stucchi bianchi e dorati - si identifica per certi aspetti con la Galleria Palatina, uno dei musei più spettacolari di Firenze. Se la Galleria conserva tra i più grandi capolavori di Raffaello, Giorgione, Tiziano, Andrea del Sarto, Rubens e Caravaggio e di molti altri maestri, gran parte del suo fascino è legato anche all’ambientazione di questi celebri dipinti nelle sale di rappresentanza della corte dei Medici, in particolare nelle Sale dei Pianeti che rappresentano una cassa di risonanza sontuosa e magnifica, di altissimo livello, per una delle maggiori raccolte di pittura, di scultura e di arti decorative in Italia e nel mondo.
La Sala di Marte, anche grazie al restauro oggi completato, può essere riletta come una delle maggiori creazioni inventive e pittoriche di Pietro da Cortona, che vi riprende l’idea rivoluzionaria della spazialità aperta già sperimentata a Roma nella volta di Palazzo Barberini. Al centro dominano lo stemma Medici e la corona granducale, liberamente “galleggianti” nel cielo, mentre tutto intorno si svolge, sotto l’egida delle divinità guerresche - Marte e i Dioscur - e dell’eroe e semi-dio Ercole, una vicenda bellica che vede il giovane e possente Granduca prevalere in una battaglia navale, e i vinti prigionieri essere accolti benignamente dalla Pace, dalla Giustizia e dall’Abbondanza, incaricate di esprimere la benevolenza del potere granducale e l’insediamento dell’Età dell’oro.