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Con la volontà di perseguire l’idea di esporre fotografie che mostrino una visione diversa del mondo in location inconsuete, tali da diffondere in modo capillare reportage e foto d’arte in luoghi radicati nel territorio, il Turin Photo Festival ha aderito all’invito della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino di portare all’interno del mondo del carcere la cultura e la bellezza dell’immagine: l’arte della fotografia incontra i reclusi per commentare con loro un mondo esterno e di fatto lontano, con tutte le sue contraddizioni e le sue insite bellezze.
Dopo il successo dell’edizione 2009, che si è svolta come di consueto in sedi differenti e in primis presso le ex Manifatture Tabacchi - fascinoso edificio semi abbandonato, testimone di un’architettura industriale che si vorrebbe ritrovasse una sua pregnanza anche come sede espositiva - alcuni dei protagonisti torinesi del Turin Photo Festival parteciperanno ad una nuova installazione in un altro luogo altrettanto inconsueto: il carcere cittadino.
Le opere saranno esposte dal 10 al 19 marzo appunto su un muro, lungo 50 metri, che conduce alla sala dove da 15 anni il Teatro Cast di Claudio Montagna propone occasioni di incontro tra la città e il carcere: è la pratica di un dialogo tra Torino e i detenuti basato sul linguaggio teatrale fatto di azioni, battute e racconti. Spettacoli portati in scena da chi fino a ieri non pensava affatto al teatro. Il continuo passaggio, nello svolgersi della loro giornata, di detenuti nel corridoio ove le immagini saranno esposte potrà così dare modo, a coloro che lo vorranno, di riflettere sui temi proposti da fotografi professionisti. Questi ultimi hanno l’occasione di aprirsi e dialogare con una mentalità assai differente da quella da sempre frequentata: non più gallerie e locali alla moda, ma un luogo di reclusione e di sofferenza.
Il Turin Photo Festival aderisce con convinzione a questo evento perché considera che i tre temi proposti nell’edizione 2009 appena conclusa - Estetica delle Metropoli, Etica del Feminino e Trasformazione - possano accompagnare ed essere ben inseriti sia nella filosofia portata avanti da Cast, che nell’idea dell’avvicinamento all’arte dell’immagine di chi la metropoli non la può vivere, soffre concrete contraddizioni sull’idea del feminino e che di buon grado può essere fortemente coinvolto nell’idea di trasformazione.
Si può assistere allo spettacolo solo su prenotazione entro e non oltre il 19 febbraio contattando la mail: info@cast-torino.it o al numero 011.837846.
Per info: organizzazione, Mauro Villone: 348-72 990 33; mauro.villone@libero.it
ufficio stampa, Sara Elter: 333-3654658; saraelter@libero.it
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