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Una colossale e rumorosa
baraonda. Questa a conti fatti si è dimostrata la prima giornata del Photoshow, l’appuntamento romano della
fotografia. Nugoli di curiosi hanno dato l’assalto ai vari stand a caccia di
gadget o per fotografare nei set allestiti dagli espositori. Spesso per
richiedere informazioni su alcuni prodotti bisognava fare letteralmente a
gomitate con la massa impressionante di persone, alcune giunte li per passare
la giornata divertendosi.
Per i professionisti, invece, non è stato sicuramente un divertimento. Iniziando dalla fatica per raggiungere la location, la nuova Fiera di Roma. Tra innumerevoli deviazioni, segnaletica conflittuale; abbiamo contato ben tre uscite 30, per cui non si sapeva dove andare e si rischiava di sbagliare. Dopo essere arrivati, è occorsa una buona mezzora di fila per accedere al parcheggio gestito in modo che meriterebbe un capitolo a parte. Basti pensare che per pagare e andare via si è dovuto vagare alla ricerca di un gabbiotto che fosse funzionante. Un’altra mezzora di fila tra i stop and go, imposti dalla security e per avere il pass. Da sottolineare che per un evento del genere c’erano solo due accessi per la loro emissione. Purtroppo non era prevista una piantina degli stand presenti, e questo ha di fatto complicato non poco la fruibilità. C’erano centinaia di persone che giravano alla ricerca disperata di uno stand, sembrava quasi di stare in un girone dantesco.
Il Fotonotiziario l’aveva inserita tra le pagine dell’ultimo numero, ma bisognava saperlo e procurarselo. Tra gli stand qualche novità di rilievo per i professionisti, soffocata però dalla massa enorme di fotoamatori e curiosi cui magari poteva interessare poco. Molti stand avevano allestito dei set con modella, ed erano letteralmente presi d’assalto, anche se bisogna dire che queste ultime non erano sicuramente all’altezza. Adatte a un pubblico di bocca buona, proprio come ci è sembrata tutta la manifestazione. Poco pensata per i professionisti, che non hanno potuto beneficiare nemmeno di una giornata dedicata, alla fine ne sono usciti stanchi, con u n tremendo mal di testa e con la promessa di non venirci mai più.
Mimmo Torrese
Così non serve ai professionisti.
Così non serve ai professionisti.