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Ma entriamo nel merito con Luca:
1. Quanto ti è servito il corso per capire quale storia poteva essere utile al fine di farla pubblicare?
Il corso OR è stato fondamentale per capire quale tipo di storie potessero interessare al modo dell'editoria e come queste dovessero essere raccontate con le immagini. Tutti noi guardiamo i giornali, ma senza la guida esperta di qualcuno del settore, difficilmente si possono notare quei dettagli che fanno la differenza tra una foto o una storia che prenderanno la via della stampa e quelle che rimarranno nel nostro cassetto.
2. Le storie le scovi solo nel tuo ambiente o sei riuscito a trovarle anche da fonti diverse? Come giornali, riviste, etc.
Inizialmente le storie le ho cercate e trovate nel mio ambiente, come per esempio la storia di Whiskey e Simona, ma poi si impara a guardarsi attorno e a vedere le storie che ci circondano prendendo ispirazione da ciò che si legge in giro. Indubbiamente i primi passi si muovono cercando di raccontare di cose che ci interessano, sulle quali si è più facilitati ad approfondire, a scavare e a trovare ciò che non tutti sanno o possono vedere.
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3. Entriamo nel merito tecnico, immagino che fotografare animali sia piuttosto difficile per il semplice fatto che spesso non si mettono in posa e aspettano che scatti. Che tipo di attrezzatura avevi con te durante il servizio di Whiskey?
Ci sono alcune accortezze da tener presente quando si fotografano cani, per esempio il fatto che si possono infastidire o addirittura sentirsi minacciati da quel grande occhio che li fissa intensamente, perciò ho utilizzato inizialmente un 70-200mm f2,8 nella maggior parte degli scatti che mi consentiva di mantenere una distanza sufficiente a non infastidire Whiskey. Successivamente ho potuto montare anche un grandangolo e fare scatti più ravvicinati, nello specifico un 24mm F2,8 quando ho capito che la cosa non lo avrebbe più infastidito. Come giustamente dici tu i cani non sono facili da mettere in posa e la rapidità è un elemento molto importante quindi ho lavorato principalmente con Priorità di tempi regolata su 1/500º di secondo.
4. Durante il secondo sabato con Nikon (parte del corso OR) abbiamo studiato l?uso del flash CLS, cioè quando si stacca il flash dalla fotocamera e lo si comanda in modalità wireless: ecco il Creative Lighting System di Nikon. In questo specifico ambito (cani o animali) lo reputi una soluzione utile? Lo hai già sperimentato?
Generalmente preferisco non usare il flash quando fotografo i cani,
ma se le condizioni lo rendono indispensabile, o se sono alla ricerca di
un particolare taglio di luce cerco di evitare di porlo troppo frontale
per non abbagliare il cane, ed è proprio in questi casi che la
possibilità di utilizzare questa tecnologia rappresenta un grande
vantaggio, cioè porre di taglio il fascio luminoso mentre il soggetto
guarda in macchina.
5. Oltre alla “fotografia cinofila” hai sviluppato molti altri progetti, come “Street Artists” o “I Colori di Dublino”. Temi differenti tra loro, dal ritratto al reportage. Quando indaghi generi diversi, cambi anche il tuo approccio tecnico?
Personalmente sono un amante del dettaglio, dell'inquadratura stretta, per così dire, di conseguenza la mia ottica prediletta è il 70-200, anche quando faccio street foto. Nel caso delle fotografie scattate per le vie di Milano nel progetto Street Artists, sviluppato in più giorni, ho provato ad uscire di casa con la macchina fotografica e il solo 50mm F1,8, costringendomi così a ragionare in funzione di un unico angolo di ripresa. Per quanto riguarda Dublino invece ho prediletto l'uso di ottiche grandangolari affascinato dal cielo e dalla luce di quella città nel mese di aprile, tanto bello che, lo confesso, alle volte ho rinunciato a qualche scatto per godere appieno di quello spettacolo a "occhio nudo".
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6. Dovrai rivedere la tua attrezzatura?
Sì, ma era già nelle mie intenzioni, per poter sviluppare al meglio i progetti che mi frullano per la testa. Per quanto riguarda la foto giornalistica, il reportage, no, avrei potuto tranquillamente andare avanti con la mia attrezzatura. I limiti imposti da un’attrezzatura piuttosto che un'altra sono però veramente irrilevanti rispetto a quelli imposti dalla fantasia e dall'occhio, attrezzature queste infinitamente più potenti che possono essere sviluppate forse all'infinito, ma che richiedono più che un investimento economico un investimento energetico, come diceva mia nonna "del sano olio di gomito... A litri..." e tanto, tanto, tanto... Tanto esercizio, come ci hanno fatto notare più volte i vari docenti di Obiettivo Reporter.