Fotografi » Nord » Scheda personale di: ciro cortellessa
ciro cortellessa
santo stefano di magra - La Spezia - Liguria
Classe utente: Fotografo
Ciro Cortellessa vive e lavora a La Spezia, fotografo di reportage ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali tra i quali:
1995 - Secondo premio al Concorso internazionale d'arte Citta' di Hallsthammar (Svezia)
1996 - Sesto premio al Concorso Internazinale d'arte Citta' di Hallsthammar (Svezia)
1997 - Mostra fotografica "Gente di Mercato"
1997 - Primo premio al Concorso fotografico Citta' di Santa Margherita Ligure
1997 - Mostra fotografica "Infrarosso, il mondo dell'invisibile"
1999 - Mostra fotografica " HD, in mito americano"
2000 - Mostra fotografica " Presenze"
2002 - Mostra fotografica " Srebrenica, 11 luglio 1995 11 luglio 2005, il genocidio e la memoria"
2003-2005 Ideazione e realizzazione del documentario "Il cielo sopra Srebrenica" documentario sulla guerra in Bosnia
2005 - Primo premio al Concorso fotografico "Memorial Raffaele Ciriello" per reporter di guerra
2006 - Realizzazione e pubblicazione sull'Osservatorio dei Balcani del reportage-dossier sugli effetti dell'utilizzo dei proiettili all'uranio impoverito durante la guerra in Bosnia
2008 - Mostra fotografica-reportage "Good Morning Vietnam" sugli effetti dell'utilizzo dell'agente arancio durante la guerra in Vietnam
Ha collaborato con le riviste Quark e Tutto Turismo
Diventare fotografo rappresenta un processo di trasformazione e, come tutte le evoluzioni naturali, richiede tempo ed energia.
Attraverso questo cammino si possono imparare molte cose, soprattutto se si guarda dentro e fuori se stessi, cioè se si indaga sulla propria identità.
E’ a partire da questa che ognuno deve scoprire non solo il linguaggio della fotografia, ma anche trovare le preziose tracce della propria identità.
In questo senso forse, tutto il tempo dedicato a fare fotografie è un’inesauribile ricerca sulla propria identità: un dare ed avere attraverso le immagini che crea la base per costruire l’immagine di noi stessi.
Quello che pensiamo del mondo e quello che pensiamo di noi non viene solo riflesso nelle nostre scelte fotografiche ma forse, cosa ancor più importante, diventa uno specchio nel quale riconoscersi.
La fotografia per me non è documentare ciò che si guarda, non è documentare ciò che si vede, ma ciò che si pensa, le proprie emozioni, le proprie sensazioni trasformandole in immagini.”
1995 - Secondo premio al Concorso internazionale d'arte Citta' di Hallsthammar (Svezia)
1996 - Sesto premio al Concorso Internazinale d'arte Citta' di Hallsthammar (Svezia)
1997 - Mostra fotografica "Gente di Mercato"
1997 - Primo premio al Concorso fotografico Citta' di Santa Margherita Ligure
1997 - Mostra fotografica "Infrarosso, il mondo dell'invisibile"
1999 - Mostra fotografica " HD, in mito americano"
2000 - Mostra fotografica " Presenze"
2002 - Mostra fotografica " Srebrenica, 11 luglio 1995 11 luglio 2005, il genocidio e la memoria"
2003-2005 Ideazione e realizzazione del documentario "Il cielo sopra Srebrenica" documentario sulla guerra in Bosnia
2005 - Primo premio al Concorso fotografico "Memorial Raffaele Ciriello" per reporter di guerra
2006 - Realizzazione e pubblicazione sull'Osservatorio dei Balcani del reportage-dossier sugli effetti dell'utilizzo dei proiettili all'uranio impoverito durante la guerra in Bosnia
2008 - Mostra fotografica-reportage "Good Morning Vietnam" sugli effetti dell'utilizzo dell'agente arancio durante la guerra in Vietnam
Ha collaborato con le riviste Quark e Tutto Turismo
Diventare fotografo rappresenta un processo di trasformazione e, come tutte le evoluzioni naturali, richiede tempo ed energia.
Attraverso questo cammino si possono imparare molte cose, soprattutto se si guarda dentro e fuori se stessi, cioè se si indaga sulla propria identità.
E’ a partire da questa che ognuno deve scoprire non solo il linguaggio della fotografia, ma anche trovare le preziose tracce della propria identità.
In questo senso forse, tutto il tempo dedicato a fare fotografie è un’inesauribile ricerca sulla propria identità: un dare ed avere attraverso le immagini che crea la base per costruire l’immagine di noi stessi.
Quello che pensiamo del mondo e quello che pensiamo di noi non viene solo riflesso nelle nostre scelte fotografiche ma forse, cosa ancor più importante, diventa uno specchio nel quale riconoscersi.
La fotografia per me non è documentare ciò che si guarda, non è documentare ciò che si vede, ma ciò che si pensa, le proprie emozioni, le proprie sensazioni trasformandole in immagini.”
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