Fotografi » Nord » Scheda personale di: Lorenzo Linthout
Lorenzo Linthout
Verona - Verona - Veneto
Classe utente: Fotografo
Mi chiamo Lorenzo Linthout, sono nato il 29 maggio 1974 a Verona, città nella quale vivo. Ho iniziato a fotografare all'età di sedici anni con una Praktica BCA corredata da un 28 mm, un 50 mm ed un 70-210 mm. Nel 1999 mi sono laureato presso la Facoltà di Architettura "Biagio Rossetti" dell'Università degli Studi di Ferrara. Da quel momento per me è iniziato un lunghissimo letargo fotografico durato per ben sette anni. Non so il perché. Il letargo è terminato perché la voglia di ricominciare era tanta.
Che cos'è per me la fotografia?
"Vedere" e "fermare" l'istante di un momento attraverso gli ingranaggi dell'universo fotografico è la capacità dell'uomo di astrarre significati spazio-temporali dal mondo reale per portarli su di una superficie bidimensionale. Tutto ciò è un ponte reale fra codifica e decodifica di fenomeni ed immagini. Con la fotografia si congela il fenomeno dell'immaginazione e contemporaneamente lo si arricchisce di interpretazione personale. La relazione fra causa ed effetto e la successione temporale degli eventi esistente nella linearità del tempo storico sono congelati nell'immagine arricchita di interpretazione. Prediligo il tema dell'urban street che, associato al continuo interrogativo del rapporto fra incomunicabilità e spazi urbani, fra l'uomo e l'architettura, fra l'indicibilità del reale e la solitudine del soggetto -temi che ritiene onnipresenti di questo secolo- cerco di fermarli attraverso immagini metafisiche.
Negli ultimi due anni ho esposto in mostre personali e collettive a Verona, Vicenza, Mantova, Brescia, Arezzo, Perugia e Latina e Palermo.
Che cos'è per me la fotografia?
"Vedere" e "fermare" l'istante di un momento attraverso gli ingranaggi dell'universo fotografico è la capacità dell'uomo di astrarre significati spazio-temporali dal mondo reale per portarli su di una superficie bidimensionale. Tutto ciò è un ponte reale fra codifica e decodifica di fenomeni ed immagini. Con la fotografia si congela il fenomeno dell'immaginazione e contemporaneamente lo si arricchisce di interpretazione personale. La relazione fra causa ed effetto e la successione temporale degli eventi esistente nella linearità del tempo storico sono congelati nell'immagine arricchita di interpretazione. Prediligo il tema dell'urban street che, associato al continuo interrogativo del rapporto fra incomunicabilità e spazi urbani, fra l'uomo e l'architettura, fra l'indicibilità del reale e la solitudine del soggetto -temi che ritiene onnipresenti di questo secolo- cerco di fermarli attraverso immagini metafisiche.
Negli ultimi due anni ho esposto in mostre personali e collettive a Verona, Vicenza, Mantova, Brescia, Arezzo, Perugia e Latina e Palermo.
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