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Bianco-Vuoto
Autore: Alessandro de Leo
- Pubblicato il 25/06/10 - Categoria People|Ritratti
Il progetto "Bianco-Vuoto" descrive il senso di frustrazione ed isolamento che si può provare nei confronti della realtà circostante. Le distese di bianco raffigurano il nulla che caratterizza il contemporaneo contesto socio-culturale. La scelta di un ambiente nero avrebbe potuto ricordare il buio, quindi la possibilità che qualcosa ci sia ma non venga visto; l'uso del bianco è quindi in tal senso spietato: vediamo esattamente cosa c'è. Nulla.
Una volta ritrovatisi in un mondo vuoto diviene vano qualsiasi tentativo d'interazione, evidenziato sia dalle ridotte dimensioni dei soggetti in relazione all'ambiente, sia dai singoli atteggiamenti immortalati. Il percorso circolare è destinato a ripetersi all'infinito, senza mai produrre alcun risultato, se non quello di ricalcare continuamente le proprie orme; la ripetizione dello stesso soggetto più volte richiama il concetto di serialità, ricordandoci che il nostro pretendere d'essere speciali è un'illusione, molti hanno già percorso lo stesso sentiero. Ciò che resta è incomunicabilità.
Si può provare a raccontarsi, sperando che il proprio esempio possa smuovere delle coscienze, ma ciò che ne consegue è unicamente lanciare la propria immagine nel vuoto, in un precipizio del quale non si riesce a scorgere il fondo.
La frustrazione prende quindi il sopravvento, portandoci a voltare la spalle a tutto quanto e chiuderci in noi stessi, cercando, almeno qui, un po' di conforto.
Una volta ritrovatisi in un mondo vuoto diviene vano qualsiasi tentativo d'interazione, evidenziato sia dalle ridotte dimensioni dei soggetti in relazione all'ambiente, sia dai singoli atteggiamenti immortalati. Il percorso circolare è destinato a ripetersi all'infinito, senza mai produrre alcun risultato, se non quello di ricalcare continuamente le proprie orme; la ripetizione dello stesso soggetto più volte richiama il concetto di serialità, ricordandoci che il nostro pretendere d'essere speciali è un'illusione, molti hanno già percorso lo stesso sentiero. Ciò che resta è incomunicabilità.
Si può provare a raccontarsi, sperando che il proprio esempio possa smuovere delle coscienze, ma ciò che ne consegue è unicamente lanciare la propria immagine nel vuoto, in un precipizio del quale non si riesce a scorgere il fondo.
La frustrazione prende quindi il sopravvento, portandoci a voltare la spalle a tutto quanto e chiuderci in noi stessi, cercando, almeno qui, un po' di conforto.
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