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Vivere d'aria
Autore: gianpiero trivisano
- Pubblicato il 10/12/10 - Categoria Sport
Lentamente il pallone prende forma, l’aria soffiata dal ventilatore lo modella un po’ alla volta; un potente bruciatore scalda l’aria e la vela assume a stenti una posizione verticale, innalzandosi imponente in mezzo agli sguardi curiosi.
In una cornice di cielo e terra, fervono i preparativi per compiere il miracolo del volo con l’aria leggera.
Il frastuono del bruciatore, ancora quella fiammata che ti scalda le guance; cosa spinge l’esploratore a scegliere questo modo di volare, lasciandosi trasportare da un vento capriccioso, senza avere fretta di entrare in una dimensione di totale incertezza?
Staccarsi da terra, con gentilezza, in silenzio salire verso le nuvole per accarezzarle, seguire i movimenti delle correnti d’aria accettando l’insuperabile confronto con le forze della natura, volando, senza conoscere al momento della partenza l’esatto luogo di destinazione.
Le colorate decorazioni fanno da contenitore dell’energia statica; sono la cassa di risonanza di una silenziosa e distensiva libertà.
A terra, Il vento lo si sente frusciare tra alberi, fischiare tra le correnti dei muri, ma appena si diventa parte del cielo, là in alto, tutto tace.
Vivere d’aria, cullati dal vento, dal suo travolgente silenzio.
J.W. Goethe scriveva:
“E tu, destino umano come somigli al vento.”
In una cornice di cielo e terra, fervono i preparativi per compiere il miracolo del volo con l’aria leggera.
Il frastuono del bruciatore, ancora quella fiammata che ti scalda le guance; cosa spinge l’esploratore a scegliere questo modo di volare, lasciandosi trasportare da un vento capriccioso, senza avere fretta di entrare in una dimensione di totale incertezza?
Staccarsi da terra, con gentilezza, in silenzio salire verso le nuvole per accarezzarle, seguire i movimenti delle correnti d’aria accettando l’insuperabile confronto con le forze della natura, volando, senza conoscere al momento della partenza l’esatto luogo di destinazione.
Le colorate decorazioni fanno da contenitore dell’energia statica; sono la cassa di risonanza di una silenziosa e distensiva libertà.
A terra, Il vento lo si sente frusciare tra alberi, fischiare tra le correnti dei muri, ma appena si diventa parte del cielo, là in alto, tutto tace.
Vivere d’aria, cullati dal vento, dal suo travolgente silenzio.
J.W. Goethe scriveva:
“E tu, destino umano come somigli al vento.”
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