Šče ne vmerla Ukrajiny è il primo verso dell'inno ucraino e vuol dire “ancora non è morta -la gloria- dell'Ucraina. Nei giorni in cui il mondo guardava verso Maidan Nezalezhnosti, piazza simbolo di un popolo che tentava di cambiare il destino del proprio paese nella capitale di uno dei più importanti tra gli ex stati sovietici, l'inno non ha mai smesso di risuonare mentre la battaglia infuriava sulle barricate di Kiev, accompagnato da un coro di voci di vecchi e giovani, attivisti e manifestanti di diversa estrazione sociale e politica. Gli ucraini di Maidan non hanno mai smesso di sentirsi uniti sotto la bandiera giallo blu, ripetendo quei versi sotto pioggia, pallottole e lacrimogeni mentre già si contavano centinaia di feriti, decine di vittime, numerosissimi arrestati. Quello che è stato considerato l'evento più significativo dopo la fine della guerra fredda è cominciato il 21 novembre 2013 come una protesta pacifica di giovani studenti e si è trasformato nello scorso febbraio in un movimento che ha portato alle dimissioni dell'ex presidente Yanukovic, alla formazione di un nuovo governo e a una guerra a bassa tensione ancora in corso nell'est del paese.