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Finibus Terrae
Autore: Adriano Nicoletti
- Pubblicato il 14/06/16 - Categoria
Paesaggio
<p>Il Salento senza trucco, nella stagione della quiete svela con chiarezza il rapporto fra natura, intesa come elemento primario e luogo, inteso come risultato dell’elaborazione culturale e strumentale dell’agire umano.<br />
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Sulla costa, confine fisico ed ideale del “finibus terrae”, il concetto di contaminazione delle due componenti assume un simbolismo pregnante ed intenso.<br />
Qui spesso in maniera violenta e contradditoria si leggono i segni di un passaggio umano egocentrico ed ottuso, spinto dall’esclusiva pulsione economica. Tracce indelebili di una cultura oramai fiaccata ed inquinata dalle dinamiche aride del mercato.<br />
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In questo periodo dell’anno, nei giorni velati dal cielo coperto da una coltre leggera di nubi, emerge, inoltre, un’atmosfera d’attesa, di sospensione, che sembra rimandare ad una speranza verso un futuro che si farà ma che in realtà, si trasforma ben presto in rassegnazione. Per un destino dei luoghi, ormai scritto nei segni indelebili, della modificazione permanente e invasiva del passaggio umano.</p>
<p>Finibus terrae indaga un luogo geografico, il Salento e un limite fisico, dove la terra emersa incontra il mare; dove la scrittura dei luoghi si rarefà e sfuma come appendice di un’urbanizzazione sempre più fagocitante.</p>
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Sulla costa, confine fisico ed ideale del “finibus terrae”, il concetto di contaminazione delle due componenti assume un simbolismo pregnante ed intenso.<br />
Qui spesso in maniera violenta e contradditoria si leggono i segni di un passaggio umano egocentrico ed ottuso, spinto dall’esclusiva pulsione economica. Tracce indelebili di una cultura oramai fiaccata ed inquinata dalle dinamiche aride del mercato.<br />
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In questo periodo dell’anno, nei giorni velati dal cielo coperto da una coltre leggera di nubi, emerge, inoltre, un’atmosfera d’attesa, di sospensione, che sembra rimandare ad una speranza verso un futuro che si farà ma che in realtà, si trasforma ben presto in rassegnazione. Per un destino dei luoghi, ormai scritto nei segni indelebili, della modificazione permanente e invasiva del passaggio umano.</p>
<p>Finibus terrae indaga un luogo geografico, il Salento e un limite fisico, dove la terra emersa incontra il mare; dove la scrittura dei luoghi si rarefà e sfuma come appendice di un’urbanizzazione sempre più fagocitante.</p>
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