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Immagini » Reportage » Scheda Progetto

L'Africa che non cammina
Autore: Renata Busettini - Pubblicato il 01/02/09 - Categoria Reportage
E' difficile pensare a come potrebbe essere la vita di una bambina che non cammina in Africa. Io ho cercato di immaginarla dal momento in cui è nata a Boebeng, un piccolo villaggio del Ghana. Il mio racconto fotografico, comincia da qui. Quando nacque Shiru era una bambina come tante altre. Passava le giornate avvolta dalle fasce colorate della mamma che se la portava sulle spalle ovunque. Dal grembo della mamma spuntavano solo i suoi piedini, quei piedini che non sarebbero mai riusciti a sostenerla. In quella prima fase della sua vita, le gambe non erano importanti. C'era la mamma che aveva gambe e forza per lei. La mamma riuscì a portarla sulle spalle anche quando rimase incinta del fratellino e continuò a tenersela avvolta al corpo fino al nono mese. Dopo la nascita del fratellino, Shiru passò dalle spalle della madre alle spalle delle sorelline più grandi. Mentre gli altri bambini scorazzavano per il villaggio, divertendosi a giocare a calcio o a fare le capriole, Shiru li osservava seduta a terra o aggrappata sulla schiena della sorellina. I suoi giochi non erano quelli degli altri bambini, lei giocava a terra, spesso sola. Solo a volte gli altri bambini si raccoglievano intorno a lei cercando di coinvolgerla nei loro giochi. Dalla sua posizione Shiru poteva osservare la vita di tutto il villaggio. All'alba quando il villaggio si risvegliava, cominciavano le attività giornaliere ...c'era chi andava al pozzo, chi si allontanava con l'acqua sulla testa o dentro un improvvisato contenitore per portarla al villaggio vicino. C'era anche chi prendeva la bicicletta per andare a scuola, nel giro di poche ore tutto il villaggio si trasformava in un movimento perpetuo. Lei era l'unica che nell'arco della giornata non percorreva chilometri. La giornata trascorreva così, prima che facesse buio il villaggio si ripopolava, i ragazzini rientravano da scuola e le donne che erano state nei campi si incamminavano verso le capanne portando le fascine di legna che avevano raccolto. Legna che servirà per accendere il fuoco ... un fuoco rosso e caldo che avvolgeva di colore le danze della notte. Con il fuoco si spegne anche il mio viaggio immaginario alla ricerca di Shiru. Shiru l'ho trovata nel mio viaggio immaginario ma non nel mio viaggio reale perchè l'Africa che non cammina non vive, l'Africa che non cammina .. non sopravvive.
Gradimento: Fantastico
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