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I dodici oggetti quotidiani di Rosaria e Giacomo
Autore: Luca Napoli
- Pubblicato il 12/11/11
Rosaria, 58 anni. Originaria di Napoli, una vita trascorsa a Milano. 3 figli ed un matrimonio finito.
Giacomo, nato a Milano nel dicembre del 1940. Un passato da musicista, da assessore comunale a Baggio, quartiere di origine. 5 figli.
Insieme da 16 anni, per strada, a Milano.
Un legame, il loro, cementificato dalle mille difficoltà che ogni giorno affrontano insieme per sopravvivere.
La loro quotidianità aggrappata a pochi preziosi oggetti (futili e indispensabili):
1. La tessera di riconoscimento. L'unico documento da custodire con cura per accedere alla mensa dei poveri.
2. MS morbide. Le immancabili economiche compagne delle sue giornate. Rosaria ne ha bisogno soprattutto di notte: la tengono sveglia e le consentono di vegliare su Giacomo.
3. Il caffè in un bicchiere di carta. Concede un po’ di tepore nelle fredde mattine invernali.
4. METRO. Utile gratuita sentinella delle notizie quotidiane, distribuito alla stazione di Milano porta Garibaldi.
5. Il vino in cartone. Elargisce sereno stordimento con pochi centesimi di euro.
Immancabile la sera: "passi il cibo, ma il vino ci deve essere!" dice Rosaria visibilmente brilla.
6. Il vecchio orologio fermo. Giacomo sostiene sia preciso come un orologio svizzero.
7. Il berretto in pile con sciarpa abbinata. Giacomo li indossa per scaldarsi. Rosaria non soffre il freddo invernale.
8. La coperta grande marrone. Sporca ma preziosa, separa le loro membra dal pavimento freddo. Rosaria la sistema con cura prima di adagiarsi. Un rito quotidiano.
9. Il cibo freddo. Raccolto in contenitori di plastica o cartone. Comperato al supermercato della stazione o regalato da qualche locale in corso Como.
10. Un bel paio di scarpe nuove. Un pò strette ma davvero chic. Rosaria le indossa anche quando dorme. Forse per paura che gliele portino via.
11. Gli anelli di plastica. Ultimi residui della vanità giovanile che Giacomo esibisce con orgoglio.
12. Il cellulare. Contiene una SIM trovata per strada e disattiva, l'unico gadget moderno a cui Rosaria tiene particolarmente.
Stampa fine art 30X40 con passpartout bianco 40X50.
Giacomo, nato a Milano nel dicembre del 1940. Un passato da musicista, da assessore comunale a Baggio, quartiere di origine. 5 figli.
Insieme da 16 anni, per strada, a Milano.
Un legame, il loro, cementificato dalle mille difficoltà che ogni giorno affrontano insieme per sopravvivere.
La loro quotidianità aggrappata a pochi preziosi oggetti (futili e indispensabili):
1. La tessera di riconoscimento. L'unico documento da custodire con cura per accedere alla mensa dei poveri.
2. MS morbide. Le immancabili economiche compagne delle sue giornate. Rosaria ne ha bisogno soprattutto di notte: la tengono sveglia e le consentono di vegliare su Giacomo.
3. Il caffè in un bicchiere di carta. Concede un po’ di tepore nelle fredde mattine invernali.
4. METRO. Utile gratuita sentinella delle notizie quotidiane, distribuito alla stazione di Milano porta Garibaldi.
5. Il vino in cartone. Elargisce sereno stordimento con pochi centesimi di euro.
Immancabile la sera: "passi il cibo, ma il vino ci deve essere!" dice Rosaria visibilmente brilla.
6. Il vecchio orologio fermo. Giacomo sostiene sia preciso come un orologio svizzero.
7. Il berretto in pile con sciarpa abbinata. Giacomo li indossa per scaldarsi. Rosaria non soffre il freddo invernale.
8. La coperta grande marrone. Sporca ma preziosa, separa le loro membra dal pavimento freddo. Rosaria la sistema con cura prima di adagiarsi. Un rito quotidiano.
9. Il cibo freddo. Raccolto in contenitori di plastica o cartone. Comperato al supermercato della stazione o regalato da qualche locale in corso Como.
10. Un bel paio di scarpe nuove. Un pò strette ma davvero chic. Rosaria le indossa anche quando dorme. Forse per paura che gliele portino via.
11. Gli anelli di plastica. Ultimi residui della vanità giovanile che Giacomo esibisce con orgoglio.
12. Il cellulare. Contiene una SIM trovata per strada e disattiva, l'unico gadget moderno a cui Rosaria tiene particolarmente.
Stampa fine art 30X40 con passpartout bianco 40X50.