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La “Visual Signature”, secondo il fotografo statunitense Ralph Gibson, è la proprietà centrale di ogni importante fotografo: è una firma, una marcatura che ogni autore lascia tra le fibre del proprio lavoro. Non è lo stile, non il soggettario, né la tecnica: ma un proprio specifico modo di guardare.
Questo corso di alta formazione lavora sulla ricerca e l’affinamento della propria firma visiva, portando ogni corsista a non essere una variazione su un tema preannunciato, ma un unicum: di qualunque genere esso sia.
Il master opera su ogni singolo fotografo per affilare i suoi strumenti: mettendo alla prova le sue capacità di focalizzazione sul lavoro e di autocommittenza; definendo la sua voce caratteristica sia nel rapporto con la realtà che coi linguaggi fotografici; mettendo alla prova i suoi modelli di efficacia tecnica, estetica e concettuale; riconfigurando il suo rapporto con le idee e con le parole; mettendo a fuoco, insomma, tutti i lati dominanti e tutte le indecisioni.
Il carattere del corso può essere impietoso, ma è propulsivo: è un terreno di battaglia, ma anche una casa. Funziona come uno specchio perché aiuta a prendere consapevolezza profonda del proprie caratteristiche; funziona come parametro perché consente di avere una misura realistica di quanto ci separa dai diversi standard: quello delle aspirazioni personali e quelli dei diversi contesti nei quali vogliamo comparire; funziona, infine, come un orto dove il seme del proprio talento viene affondato, nutrito e accompagnato, senza evitare che gli eventi contrari, o la sua debolezza, ne frenino la crescita.
Oltre alla continua attività di interscambio formativo col docente, suddivisa tra diverse attività, nella prima fase del master avranno luogo vari incontri con ospiti esterni. I loro profili sono stati scelti per l’originalità e l’inconfondibile contributo in discipline che risulteranno centrali, pertinenti e perfino trasversali.
Tra questi: Francesca Seravalle (critica e curatrice internazionale, visiting lecturer alla Southbank University di Londra e curator presso “Fabrica”); Gianluca Marziani (critico e curatore indipendente, direttore uscente del Museo di arte contemporanea Palazzo Collicola di Spoleto); Mario Cresci (figura di riferimento nelle arti fotografiche e sperimentali italiane, già direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo e docente dell’Accademia di Brera). Nel fine settimana successivo alla sua lezione, Cresci terrà uno dei suoi leggendari workshop, incluso nell’offerta formativa del master.
Gli incontri con Augusto Pieroni saranno dedicati ad attività come la presentazione, da parte dei corsisti, di progetti fotografici già esistenti o l’analisi del loro profilo autoriale mediante la lettura dettagliata di un insieme di fotografie. La principale attività però sarà la costruzione da zero di un progetto personale del tutto originale e nuovissimo – sviluppato sotto la tutorship continuativa del docente – da curare in ogni suo aspetto fino all’output: sia in fase di stampa, sia di pubblicazione editoriale.
I posti sono a numero chiuso e per l’iscrizione sarà necessario presentare un breve dossier di opere realizzate e/o progetti portati a termine.
Per info: of@officinefotografiche.org
https://roma.officinefotografiche.org/alta-formazione/firma-visiva/