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Il collettivo CESURA cura l'undicesima edizione del SI FEST OFF
Sezione indipendente di Fotografia e Arti Visive all’interno della 29° edizione del SI FEST
INTERLUDIO
“Breve storia di fatti che costituiscono una parentesi, un’interruzione, un diversivo nel normale andamento delle cose”
Un progetto di CESURA, a cura di Marco Zanella
Produzione mostra: Cesuralab
Con fotografie e video di: Arianna Arcara, Francesco Bellina, Stefania Bosso, Teresa Dalle Carbonare, Maria Elisa Ferraris, Chiara Fossati, Giacomo Liverani, Alex Majoli, Claudio Majorana, Gabriele Micalizzi, Valentina Neri, Andy Rocchelli, Alessandro Sala, Giorgio Salimeni, Luca Santese, Marco P. Valli, Marco Zanella, Alex Zoboli.
"Da sempre attenta ai temi della contemporaneità, la sezione OFF del SI FEST Il Festival di Fotografia di Savignano sul Rubicone si è interrogata sulle rappresentazioni fotografiche di questi mesi di pandemia: un mare magnum di immagini, spesso fin troppo dirette e didascaliche. Per la sua undicesima edizione il SI FEST OFF, Festival Indipendente di Fotografia e Arti Visive, cambia eccezionalmente formula e, per riflettere sull’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, presenta un importante progetto firmato dal collettivo CESURA. Come si può descrivere l’invisibile attraverso la fotografia? In risposta a questa domanda, il SI FEST OFF dedica questa edizione a un racconto visivo, corale e autoriale che ha cercato di narrare da un punto di vista evocativo l’impatto della pandemia sulla nostra società."
Tomas Maggioli, Associazione Cultura e Immagine
"C’è stato un intermezzo nella nostra vita. Una pausa del reale per entrare in un reale più profondo, come un sospiro tra un atto e l’altro nel corso della storia. Quello che è accaduto ha forzato un processo inevitabile e necessario: la sospensione della realtà per come la conoscevamo ci ha costretto a riassestare la nostra percezione del tempo, libera dalla costante sete di progresso, produttività, funzionalità e velocità. Disarmati di tutto, ci siamo ritrovati umani primordiali in una realtà distorta. Abbiamo sperimentato nuovamente la percezione di un tempo umano, biologico, autentico. Abbiamo affrontato il vuoto, l’attesa. Sfiorato il nulla, con orrore. Sperimentato la nuova quotidianità: la paura della morte e la consapevolezza della nostra precarietà. Per la prima volta ognuno di noi si è trovato al centro della storia. Il tentativo di Cesura è quello di riempire il frame nero tra la realtà prima e dopo la pandemia. Stimolare una riflessione che, dal centro della storia, parta dalle immagini che l’hanno raccontata in diretta, si stacchi dalla didascalia, filtri il rumore di fondo e riassuma il significato di quell’interludio senza suono che l’uomo ha recentemente vissuto, per restituire una nuova sensibilità condivisa. di questo periodo eccezionale – più delle immagini, più delle parole – resteranno forse le sensazioni, perfettamente umane, di estrema fragilità, solitudine e fallibilità collettive."
Collettivo CESURA