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Dal 16 gennaio fino al 5 marzo 2010 l'associazione culturale Nadir Pro presenta un ciclo di mostre fotografiche sull'isitutzione manicomiale per raccontare storie di diritti negati, di istituzioni totalizzanti. Si chiama N.A.D.I.R. | nodi appunti domande immagini riflessi, il progetto che vuole documentare ciò che non si vede, comunicare l'inaccessibilità ai diritti di cittadinanza, rappresentare la lotta all'esclusione attraverso i protagonisti. Lo fa posando lo sguardo su due differenti realtà manicomiali, la Grecia e l'Albania, e oltre il mare un comune elemento: il processo di trasformazione avviato in Italia dalla riforma basagliana che ha portato alla chiusura dei manicomi. A trentanni dalla morte di Franco Basaglia i fotografi Alex Majoli, Antonella Pizzamiglio e Marco Spanò legano con un filo invisibile le due sponde di questo mare.
Il primo appuntamento
Il secondo incontro riguarda ancora Leros, ma con la prospettiva di Antonella Pizzamiglio, che già nell’89 era riuscita a documentare quello che veniva considerato il peggior manicomio del mondo, “Leros. Anche il Nulla ha un nome”
Il terzo appuntamento documenta le dure condizioni di vita all'interno dell'ospedale psichiatrico di Valona in Albania nel 2003 ma è anche la testimonianza di un principio di cambiamento. “Ali Mihali. Sguardi dal buio” di Marco Spanò 6 febbraio/5marzo – Spazio Villas – Parco di San Giovanni.
Al Teatro Miela, dal 30 gennaio al 13 febbraio è visitabile l'esposizione fotografica collettiva sull’istituzione manicomiale NADIR con scatti di Alex Majoli (Magnum), Antonella Pizzamiglio e Marco Spanò: cuore pulsante del progetto, il percorso propone 30 immagini di Alex Majoli, Antonella Pizzamiglio e Marco Spanò che riuniscono le tre mostre personali visitabili negli spazi del Parco di San Giovanni.
Un richiamo alla memoria e alla riflessione, per attualizzare nodi non risolti ma drammaticamente presenti, per parlare di diritti e di istituzioni che li negano, di responsabilità individuali e collettive, e dell’uomo “se questo è un uomo”.