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Presentazione
del volume Tra le carte di Antonio
Arcari. Fotografia, educazione visiva 1950-1980
a cura di
Diletta Zannelli
La
presentazione si terrà presso:
Fondazione
Corrente
via Carlo
Porta 5, Milano
14 dicembre
ore 18
Intervengono:
Diletta Zannelli, curatrice del volume; Roberta Valtorta,
direttore scientifico del Museo di Fotografia Contemporanea; Toni Nicolini,
fotografo; Cesare Colombo, fotografo e curatore; Marco Andreani, ricercatore;
Mara Campana, responsabile didattica del CFP Riccardo Bauer – AFOL Milano.
Il volume, a cura di Diletta Zannelli, presenta un’ampia
raccolta degli scritti di Antonio Arcari (1923-1984), importante studioso di
fotografia impegnato nel dibattito storico-critico e nell’attività educativa
tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Ottanta a Milano, noto
soprattutto per aver delineato il metodo didattico che caratterizza ancora oggi
i corsi di fotografia della Società Umanitaria, poi CFP Riccardo Bauer, di
Milano.
Grazie a una donazione della figlia Silvia, l’archivio e la
biblioteca di Arcari sono oggi conservati presso il Museo di Fotografia
Contemporanea, che li ha messi a disposizione degli studiosi.
Il volume, edito da Lupetti Editori di Comunicazione, viene
pubblicato come Quaderno di Villa Ghirlanda n. 7 e fa parte della collana del
Museo di Fotografia Contemporanea dedicata agli studi sulla fotografia.
Comprende scritti e testimonianze di: Silvia Arcari,
Alessandra Cattaneo, Fabrizio Celentano, Cesare Colombo, Paolo Lazzarin,
Gianfranco Mazzocchi, Toni Nicolini, Diletta Zannelli.
Gli anni nei quali Arcari ha operato vedevano il moderno
dibattito sulla fotografia muovere i primi passi. Pochi e limitati, allora, in
Italia, gli ambiti per quella che ancora non era considerata una parte
significativa della cultura. Tenaci gli studiosi che credevano nelle grandi
potenzialità di una disciplina ancora tutta da scoprire, e nella sua centralità
rispetto al sistema della comunicazione e dell’arte di massa che andava
sviluppandosi. Grazie a questi studiosi, tra i quali Arcari occupa una
posizione importante, si sono gettate le basi sulle quali, a partire dagli anni
Ottanta, sarebbe stato via via possibile studiare e insegnare la fotografia
come forma espressiva complessa.
Dopo una formazione di tipo umanistico, Arcari ha lavorato presso
la casa editrice Ricciardi, ha lungamente insegnato nei corsi di Fotografia
della Società Umanitaria, impostandone il metodo poi ereditato dal CFP Riccardo
Bauer, inoltre è stato critico di fotografia e attento osservatore dei fenomeni
sociali; ha ideato inoltre diverse riviste come “Photo magazin” (poi
“Foto Magazin”, e ancora “Foto/Film”), “Dibattito”, “Imago”, una collana di
libri fotografici come i “Quaderni di Imago”; ha collaborato con “Popular
Photography italiana” (poi “Il Diaframma Fotografia Italiana”), con la galleria
Il Diaframma e con Radio Svizzera. È stato tra i fondatori della cooperativa Il
Libro Fotografico, che ha pubblicato i volumi La famiglia italiana in 100
anni di fotografia e Francesco Negri fotografo a Casale. Amico di
figure di rilievo della grafica editoriale italiana come Max Huber, Giancarlo
Iliprandi, Bob Noorda, Michele Provinciali, Albe Steiner, e fotografi e
intellettuali come Antonio Cederna, Luigi Crocenzi, Emilio Frisia, Paolo Monti,
di Mosé Menotti, editore della casa editrice il Castello, e di Ernesto
Treccani, contribuendo con il suo lavoro a porre la fotografia a confronto con
le altre discipline della comunicazione. La lunga esperienza di insegnamento
nei corsi di Fotografia dell’Umanitaria ha permesso ad Arcari di codificare un
saldo metodo didattico, sintetizzato nel libro
La Fotografia. Le forme gli oggetti l’uomo, pubblicato nel 1980
dalla casa editrice Il Castello. Nel 1981 pubblica La fotografia di materia,
con fotografie di Gianfranco Mazzocchi, suo collaboratore nei corsi
dell’Umanitaria e continuatore poi del suo metodo.
Dal 1982 è curatore, per la Fondazione Corrente, di un fitto
programma di mostre fotografiche, dal titolo emblematico L’archivio fotografico, che prosegue, secondo i suoi dettami, fino
al 1985. Sono esposte, fra le altre, opere di Luigi Crocenzi, Alberto Lattuada,
Paolo Monti, Toni Nicolini.
Ingresso libero