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L’impegno che si unisce alla passione, anche se i risultati non sono immediati.
È quello che contraddistingue chi fa volontariato, ma anche chi fa fotografia sociale quando il talento accompagna la capacità e la voglia di coltivarlo.
Come i membri di Shoot 4 Change e PhotoAid, due network di fotografi che realizzano reportage su temi umanitari per organizzazioni non governative e altre associazioni con finalità no profit.
Sforzi che culminano ora nella mostra fotografica ‘Certi sguardi’, dal 5 al 20 dicembre negli spazi di Palazzo Reale a Milano: 40 scatti d'autore per celebrare i 20 anni dall'approvazione della legge quadro sul volontariato.
Voluta e realizzata dal settimanale Vita, attraverso l’obiettivo di affermati fotografi italiani e internazionali, tra cui Antonio Amendola, Michele Cazzani e Alfons Rodriguez, l’esposizione permette al pubblico di soffermarsi sul valore della solidarietà nelle realtà più disparate, dagli ospedali ai centri d’accoglienza, dalle zone più povere e remote del pianeta alle periferie delle nostre città.
Convinti che la comunicazione rivesta oggi un ruolo importantissimo e che la fotografia abbia una grande responsabilità sociale, anche se i modi per supportare le organizzazioni che operano nel sociale possono essere diversi come è diverso l’approccio dei due network che si ritrovano fino a Natale a Palazzo Reale.
Shoot 4 Change lo fa rimanendo un’associazione di fotografi volontari, professionisti internazionali accanto a semplici amatori che realizzano reportage per altre associazioni a scopo sociale, e a titolo gratuito per chi non se lo può permettere. Dà così la possibilità di portare all’attenzione pubblica storie dimenticate o comunque non ritenute remunerative dai mezzi di informazione principali.
PhotoAid segue invece la strada dell’agenzia: fotografi professionisti che affiancano gli organismi di cooperazione internazionale per dare una documentazione fotografica, strutturata e professionale a “prova” di ciò che stanno facendo sul campo.
Ma sempre comuni l’obiettivo - quello di dare la giusta visibilità a persone e problemi molto spesso sottovalutati e a chi si impegna per un mondo migliore - e il racconto fotografico: concreto e, in entrambi i casi, sensibile e ottimista.