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Con l’obiettivo duplice di mantenere la memoria e di denunciare i ritardi della ricostruzione, una piattaforma web per raccogliere foto, testimonianze audiovideo e racconti; un convegno e un videoreportage d’autore.
A 3 anni dal sisma in Abruzzo, il network internazionale di fotografi Shoot4Change e Anpas - l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, che raggruppa 881 associazioni di volontari della protezione civile e del trasporto sociosanitario - uniscono le forze nel ricordo di quel tragico evento.
Entrambe le organizzazioni sono state coinvolte direttamente durante l’emergenza del 2009: Shoot4change con la realizzazione dei primi reportage di fotografia sociale; Anpas con l’intervento di oltre 2300 volontari provenienti da tutta Italia per portare assistenza alle popolazioni colpite, anche dopo i mesi delle tendopoli.
Per ripuntare i riflettori sulla città ora che l’emergenza non c’è più, dal 6 aprile al via la piattaforma web www.shoot4change.net/laquila che accoglierà le testimonianze di quanti – vittime, volontari e associazioni – hanno vissuto la tragica esperienza del terremoto o ne vivono tuttora le conseguenze.
Il lancio dell’iniziativa è parte dei contributi del convegno organizzato per il 5 aprile, presso la sala Gruppi del Consiglio di Roma Capitale (Fontana di Trevi -via delle Vergini 18), per celebrare l’importanza del volontariato nella gestione delle emergenze in Italia.
Nella stessa sede presentata anche la videoinchiesta ‘Questa è l’Aquila. Voci a tre anni dal terremoto’, con la partecipazione straordinaria dell’attore Moni Ovadia e on line dal 6 aprile sui siti di Shoot4Change e di Anpas.
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L’inchiesta è basata sul racconto degli aquilani e ogni storia testimonia come la città sembra essersi fermata a tre anni fa, non più al centro dell’attenzione mediatica, ma ancora in attesa della ricostruzione: su 70.000 abitanti sono ancora oltre 20 mila le persone assistite, 339 in albergo e caserma.
In molti sono andati via, chi è rimasto racconta, disincantato dalla burocrazia e dai proclami, di non aver perso solo una casa o il centro storico di una città, ma anche parte della propria identità («non siamo più aquilani, siamo terremotati») e la speranza del ritorno a una vita normale.
Il videoreportage mette insieme il ricordo di una giornalista sul terremoto, gli ultimi tre anni di vita di due sportivi (rugby e basket), gli aneddoti e le storie del Collettivo 3.32 e di una docente universitaria, le trasformazioni della vita quotidiana delle persone che hanno vissuto nelle tendopoli.
‘Questa è l’Aquila. Voci a tre anni dal terremoto’
Credits:
di Andrea Cardoni, Andrea Ranalli, Rosamaria Sbiroli. Con l’amichevole partecipazione di Moni Ovadia.
Foto di Antonio Amendola, Alessandro Barteletti, Francesca Conforti, Alessandra Fratoni, Paolo Quadrini.