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FEDERICO GAROLLA - Antologica
Autore: wavephotogallery
- Pubblicato il 03/11/12 - Categoria
Mostre
Wave Photogallery, in collaborazione con la galleria Massimo Minini, inaugura sabato 17 Novembre alle ore 19,00 la mostra antologica di Federico Garolla. Protagonista indiscusso della storia della fotografia italiana, ci lascia un archivio prezioso che spaziando dalla moda al reportage sociale restituisce lo scorcio di un'Italia che non c'è più.
Fotografo colto, raffinato, attento a registrare straordinarie quotidianità e capace di intuirne il valore postumo nella rilettura di una società in evoluzione, Federico Garolla, napoletano “gentiluomo”, ci ha lasciato quest'anno. La Wave Photogallery ne organizza la prima mostra antologica dopo la scomparsa. Più di cento scatti in bianco e nero, accuratamente selezionati da Uliano Lucas e Tatiana Agliani e rigorosamente stampati ai sali d'argento, documentano il percorso professionale e creativo di una delle figure più interessanti del panorama artistico nazionale.
Partito in qualità di giornalista che utilizza la macchina fotografica come supporto ai testi, si è ben presto e “naturalmente” fatto coinvolgere dal mezzo fino a diventarne apprezzato e ricercato interprete.
Dalle sue prime esperienze e collaborazioni, negli anni Cinquanta, con l'Europeo, Paris Match ed Epoca, passando per Marie Claire, Annabella e Donna per approdare alla gestione editoriale e televisiva, Federico Garolla ha spaziato dal fotogiornalismo alla foto di moda fino allo still life pubblicitario. Le opere esposte alla Wave Photogallery dal 17 novembre 2012 al 7 gennaio 2013 raccontano il suo percorso da esperto freelance del reportage sociale dal 1948 attraverso immagini in grado di raccontarci il fascino del quotidiano, piccolo bigino della società cui appartengono, e capaci di estrapolarne i simboli, le pieghe caratterizzanti ed i momenti più significativi.
Con garbo, attenzione e rispetto, lontano dall'esigenza dello “sbatti il mostro in prima pagina” o dall'ossessione della foto rubata a tutti i costi, in un'Italia che cominciava a conoscere il boom economico, Federico Garolla si è mosso con discrezione, appuntando frammenti di costume che non necessariamente avevano insito il seme della storicizzazione se non si era capaci ad evidenziarlo con quella professionalità e conoscenza del mezzo che traspare nelle sue ricercate inquadrature, nei suoi tagli anticipatori e nelle rigide composizioni.
Da una “Napoli quotidiana” del 1948, un elegante “ciabattino” Salvatore Ferragamo del '51, le mannequins parigine del '52, una giovane Sofia Loren del '56, un coviviale Giorgio De Chirico nel '59, passando per Pasolini, Elsa Morante, Claudia Cardinale, Renato Guttuso, Vittorio De Sica, fino al dietro le quinte di “Studio 1” nel '63 e a Patty Pravo nel '66, Garolla ci ha lasciato un archivio prezioso come pochi, attentamente custodito perché sapientemente costruito, affidato alle mani sicure ed esperte della figlia Isabella, conscia testimone della creazione di un percorso di alto livello sociale e culturale.
Fotografo colto, raffinato, attento a registrare straordinarie quotidianità e capace di intuirne il valore postumo nella rilettura di una società in evoluzione, Federico Garolla, napoletano “gentiluomo”, ci ha lasciato quest'anno. La Wave Photogallery ne organizza la prima mostra antologica dopo la scomparsa. Più di cento scatti in bianco e nero, accuratamente selezionati da Uliano Lucas e Tatiana Agliani e rigorosamente stampati ai sali d'argento, documentano il percorso professionale e creativo di una delle figure più interessanti del panorama artistico nazionale.
Partito in qualità di giornalista che utilizza la macchina fotografica come supporto ai testi, si è ben presto e “naturalmente” fatto coinvolgere dal mezzo fino a diventarne apprezzato e ricercato interprete.
Dalle sue prime esperienze e collaborazioni, negli anni Cinquanta, con l'Europeo, Paris Match ed Epoca, passando per Marie Claire, Annabella e Donna per approdare alla gestione editoriale e televisiva, Federico Garolla ha spaziato dal fotogiornalismo alla foto di moda fino allo still life pubblicitario. Le opere esposte alla Wave Photogallery dal 17 novembre 2012 al 7 gennaio 2013 raccontano il suo percorso da esperto freelance del reportage sociale dal 1948 attraverso immagini in grado di raccontarci il fascino del quotidiano, piccolo bigino della società cui appartengono, e capaci di estrapolarne i simboli, le pieghe caratterizzanti ed i momenti più significativi.
Con garbo, attenzione e rispetto, lontano dall'esigenza dello “sbatti il mostro in prima pagina” o dall'ossessione della foto rubata a tutti i costi, in un'Italia che cominciava a conoscere il boom economico, Federico Garolla si è mosso con discrezione, appuntando frammenti di costume che non necessariamente avevano insito il seme della storicizzazione se non si era capaci ad evidenziarlo con quella professionalità e conoscenza del mezzo che traspare nelle sue ricercate inquadrature, nei suoi tagli anticipatori e nelle rigide composizioni.
Da una “Napoli quotidiana” del 1948, un elegante “ciabattino” Salvatore Ferragamo del '51, le mannequins parigine del '52, una giovane Sofia Loren del '56, un coviviale Giorgio De Chirico nel '59, passando per Pasolini, Elsa Morante, Claudia Cardinale, Renato Guttuso, Vittorio De Sica, fino al dietro le quinte di “Studio 1” nel '63 e a Patty Pravo nel '66, Garolla ci ha lasciato un archivio prezioso come pochi, attentamente custodito perché sapientemente costruito, affidato alle mani sicure ed esperte della figlia Isabella, conscia testimone della creazione di un percorso di alto livello sociale e culturale.