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"Una vita per il fotogiornalismo" WORKSHOP con FRANCESCO CITO
Una Full immersion con Francesco Cito, classe ’49, fotoreporter di fama internazionale e vincitore di numerosi premi per i suoi fotoreportage sulle guerre in medioriente e per i suoi taglienti reportage di indagine sociale.
Un workshop di due giorni al MAV di Ercolano per Movimenti per la Fotografia, per conoscere il fotogiornalismo e il suo background con questo genere fotografico difficile ma entusiasmante.
Due giorni per conoscere Cito, confrontarsi, fotografare con lui e farsi un’idea di cosa significa fare il fotoreporter oggi.
Sabato e Domenica 13 e 14 Aprile – inizio workshop 13 Aprile ore 10,30
MAV – Museo Archeologico Virtuale – Fondazione Cives
Via IV Novembre n.44 - 80056 - Ercolano (NA)
Scarica il form per iscriverti al workshop su http://www.movimentiperlafotografia.it/workshop.html
Info:
www.movimentiperlafotografia.it – tel 347 8105207 (dalle 16.00 alle 18.00)
E-mail: info@movimentiperlafotografia.it
www.museomav.it - Telefono: +39 081-19806511 Fax: +39 081-19806599
COSTO ISCRIZIONE €180,00 (€150,00 per chi si iscrive entro il 30 marzo)
Il workshop è riservato per max 12 persone.
Possibilità di convenzioni con b&b e ristoranti ad
Ercolano o a Napoli
Breve Bio di Francesco Cito
Francesco Cito secondo Ferdinando Scianna
"è forse uno dei migliori fotogiornalisti italiani, ha l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini con forza di sintesi e rigore visivo l'essenziale delle cose".
Francesco Cito è nato a Napoli nel 1949, ora vive e lavora a Milano. La sua carriera ha inizio nel 1972 a Londra, dove inizia a dedicarsi alla fotografia. Dal 1975 diventa foto-giornalista free-lance, collabora per il Sunday Time Magazine, ottenendo la sua prima copertina col servizio “La mattanza, sull’antico modo di pescare i tonni in Sicilia”.
Nel 1980, dopo l'invasione sovietica, è uno dei primi fotoreporter che raggiunge clandestinamente l'Afghanistan, viaggiando a piedi per 1200 chilometri con vari gruppi di guerriglieri. Qui ritornerà nel febbraio 1989 come corrispondente de Il Venerdì di Repubblica per documentare il ritiro dell’esercito sovietico.
Tra la fine del 1982 e l'inizio dell’anno successivo è a Napoli per un servizio sulla camorra, pubblicato in tutto il mondo.
Dal 1983 al 1989 è, in varie riprese, sul fronte libanese come corrispondente del giornale Epoca. Nello stesso periodo inizia a recarsi anche in Palestina per riportare le condizioni del popolo palestinese all'interno dei territori occupati.
La sua presenza nei "luoghi caldi" prosegue in occasione della guerra del Golfo: sulle pagine de Il Venerdì di Repubblica documenta nell’agosto del 1990 l'arrivo dei soldati americani in Arabia Saudita dopo l'invasione del Kuwait, nonché le fasi successive della guerra. In Italia alterna reportages sulla mafia e su fatti di attualità con lavori su eventi particolari quali il Palio di Siena. Nel 1995 e nel 1996 il World Press Photo Contest gli conferisce il primo premio per i servizi Matrimoni napoletani (1995) e Siena, il Palio (1996).
Nel 1997 la Città di Atri gli conferisce il premio per l’impegno sulla Palestina.
Oltre che su Il Venerdì di Repubblica, le sue immagini sono apparse in Sette, Corriere della Sera, Epoca, Specchio supplemento della Stampa, Sunday Time Magazine, Observer Magazine, Stern, Bunte, Zeit Magazine, F**aro Magazine, Paris Match, Life, etc... Numerosissime le mostre in Italia e all'estero.