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Faranno il punto sul 'senso del luogo' in fotografia, fil rouge delle loro due più grandi mostre antologiche mai realizzate ('Storie di un fotografo' e 'Paesaggio Italia') e giunte entrambe al termine a Venezia. Sono Gianni Berengo Gardin e Maurizio Galimberti, protagonisti il prossimo 12 maggio dell'atteso incontro-finissage organizzato nella città lagunare a Palazzo Franchetti da Casa dei Tre Oci, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e GiArt.
Due grandi autori e carriere che partono da ragioni e motivazioni quasi opposte (fotogiornalismo il primo, arte istantanea il secondo) ma che si ritrovano nel riconoscere la fotografia come espressione di territori e di storie, 'luogo' di cultura e di incontro oltre il luogo fisico colto nello scatto.
Universalmente conosciuto come grande narratore di storie e personalità, Berengo Gardin ha esposto gli scorsi mesi ai Tre Oci di Venezia, a cura di Denis Curti, i luoghi che ha amato più di ogni altra situazione in ogni latitudine, quelli in cui le persone si incontrano per caso e offrono all’obiettivo le sorprese più grandi, in grado di colpire chiunque con un sorriso, uno sguardo, una lacrima.
Il concentrato di 50 anni di lavoro e di decine di reportage realizzati in tutto il mondo: Morire di classe, Gli zingari, Dentro le case, ma anche le esperienze legate al mondo produttivo italiano. Immagini tutte rigorosamente in bianco e nero, tutte analogiche.
Luoghi del cuore, di empatia viscerale, quelli scelti anche da Galimberti in Paesaggio Italia, dal 16 febbraio a Palazzo Franchetti, a cura di Benedetta Donato. Chiese e palazzi storici nelle città, ma anche scorci nella provincia sono gli elementi che lo hanno maggiormente ispirato. Un viaggio personalissimo in un Italia disorientante: un Paese - mai come oggi - tutto da cercare nei suoi frantumi, nei tasselli dei mosaici 'a occhio di mosca' (firma di Galimberti da sempre), nelle fotografie singole manipolate o nei ready made ottenuti con oggetti quotidiani. Opere frutto delle sue continue ricerche e sperimentazioni iniziate già dagli anni 80, unicamente in Polaroid e pellicola Impossible.
Luoghi da fotografare in ogni caso perché il tempo, inarrestabile, ne diventi garante. L'appuntamento del 12 maggio è imperdibile per tutti gli appassionati di fotografia anche per la possibilità di confrontarsi con i curatori sugli aspetti legati alla gestazione dei due grandi eventi espositivi ora in chiusura (scelta delle opere da esporre a partire da archivi molto vasti, criteri espositivi, disegno del catalogo, necessità del dialogo continuo tra diverse figure professionali per rendere al meglio la struttura del racconto fotografico).
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/ Incontro-finissage delle mostre di Gianni Berengo Gardin (Storie di un fotografo) e Maurizio Galimberti (Paesaggio Italia) /
Domenica 12 maggio ore 18.00 /
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Palazzo Franchetti /
Campo Santo Stefano 2842, Venezia /
Con Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti, Denis Curti e Benedetta Donato /
Info: www.civitatrevenezie.it