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"IL LAVORO DI FOTOREPORTER" Workshop con Francesco Cito a Napoli
Una Full immersion con Francesco Cito, classe ’49, fotoreporter di fama internazionale e vincitore di numerosi premi per i suoi fotoreportage sulle guerre in medioriente e per i suoi taglienti reportage di indagine sociale.
Un workshop di tre giorni con Cito, per Movimenti per la Fotografia, per conoscere il fotogiornalismo e il suo background con questo genere fotografico difficile ma entusiasmante.
Tre giorni per conoscere il grande fotoreporter, confrontarsi, sottoporre i propri portfoli, fotografare con
lui e farsi un’idea di cosa significa fare il fotoreporter oggi.
info e costi su www.movimentiperlafotografia.it
PROGRAMMA
venerdì 19 giugno
- ore 9.30 > 13.00
Conoscenza con Francesco Cito e il suo percorso professionale
Costruzione di un reportage fotografico - PAUSA PRANZO
- ore 14.30 > 19.00
Visione ed analisi dei portfolio dei partecipanti
sabato 20 giugno
- ore 11.30 > 13.00
Incontro aperto al pubblico con Francesco Cito
e presentazione del libro “Francesco Cito Photographer” - ore 15.00 > 20.00
Escursione fotografica con ipotetica committenza “La periferia urbana” - ore 21.00
Aperitivo offerto ai partecipanti alla galleria Spazio NEA
domenica 21 giugno
- ore 10.30 > 18.00 (con pausa pranzo)
Analisi delle foto dei partecipanti scattate durante l’escursione
Come proporre il proprio lavoro e la situazione editoriale in Italia
Il workshop si svolgerà a Napoli, nelle sedi:
- Galleria “Spazio Nea” – Via Santa Maria di Costantinopoli, 53
- Spazio polifunzionale ex Supercinema “Piazza Forcella” – Via Vicaria Vecchia, 23
Breve Bio di Francesco Cito
Francesco Cito secondo Ferdinando Scianna
"è forse uno dei migliori fotogiornalisti italiani, ha l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini con forza di sintesi e rigore visivo l'essenziale delle cose".
Francesco Cito è nato a Napoli nel 1949, ora vive e lavora a Milano. La sua carriera ha inizio nel 1972 a Londra, dove inizia a dedicarsi alla fotografia. Dal 1975 diventa foto-giornalista free-lance, collabora per il Sunday Time Magazine, ottenendo la sua prima copertina col servizio “La mattanza, sull’antico modo di pescare i tonni in Sicilia”.
Nel 1980, dopo l'invasione sovietica, è uno dei primi fotoreporter che raggiunge clandestinamente l'Afghanistan, viaggiando a piedi per 1200 chilometri con vari gruppi di guerriglieri. Qui ritornerà nel febbraio 1989 come corrispondente de Il Venerdì di Repubblica per documentare il ritiro dell’esercito sovietico.
Tra la fine del 1982 e l'inizio dell’anno successivo è a Napoli per un servizio sulla camorra, pubblicato in tutto il mondo.
Dal 1983 al 1989 è, in varie riprese, sul fronte libanese come corrispondente del giornale Epoca. Nello stesso periodo inizia a recarsi anche in Palestina per riportare le condizioni del popolo palestinese all'interno dei territori occupati.
La sua presenza nei "luoghi caldi" prosegue in occasione della guerra del Golfo: sulle pagine de Il Venerdì di Repubblica documenta nell’agosto del 1990 l'arrivo dei soldati americani in Arabia Saudita dopo l'invasione del Kuwait, nonché le fasi successive della guerra. In Italia alterna reportages sulla mafia e su fatti di attualità con lavori su eventi particolari quali il Palio di Siena. Nel 1995 e nel 1996 il World Press Photo Contest gli conferisce il primo premio per i servizi Matrimoni napoletani (1995) e Siena, il Palio (1996).
Nel 1997 la Città di Atri gli conferisce il premio per l’impegno sulla Palestina.
Oltre che su Il Venerdì di Repubblica, le sue immagini sono apparse in Sette, Corriere della Sera, Epoca, Specchio supplemento della Stampa, Sunday Time Magazine, Observer Magazine, Stern, Bunte, Zeit Magazine, F**aro Magazine, Paris Match, Life, etc... Numerosissime le mostre in Italia e all'estero.